Museo del Teatro Popolare Tradizionale Toscano
La cultura contadina che rivive in un granaio di Montichiello del 1700.
L’idea di TePoTraTos (Teatro Popolare Tradizionale Toscano) è maturata nel corso della quarantennale esperienza del Teatro Povero, che ha fatto della civiltà contadina uno dei nodi essenziali della propria drammaturgia. Il Museo si trova a Montichiello, frazione di Pienza, dove si racconta l’esperienza del teatro popolare tradizionale (tramandato di generazione in generazione e legato alle stagioni), l’intera struttura si allontana dagli schemi consueti degli allestimenti museali. In questo spazio, un antico granaio che si trasforma in una vera e propria scenografia, il visitatore, immerso in un universo comunicativo costituito da rumori, voci, frammenti di dialoghi, immagini, è chiamato dunque ad interagire e a ritrovare i frammenti di quelle forme di teatro non “come relitti di antichi riti custoditi da ignari contadini, ma come un modo di vivere la vita e di sentire la bellezza e l’arte”. Il desiderio di dare vita ad un museo di questo tipo ha trovato quindi la sua fonte ispiratrice nel teatro e da questo ha tratto le sue linee guida
Le esposizioni all’interno del Museo.
(Foto: Serena di Melchiorre)
Dal momento poi che “l’oggetto da esporre” in realtà non era un oggetto, ma era costituito dall’ insieme degli spettacoli del teatro popolare tradizionale (quel teatro che veniva fatto dai contadini in alcune stagioni dell’ anno e che si tramandava da generazione a generazione), occorreva uscire dagli schemi consueti degli allestimenti museali ed imboccare un’ altra strada. Completamente nuova. Un museo dunque che non fosse un museo ma che fosse uno spettacolo; che consentisse al visitatore–spettatore di percepire emozioni immerso in un universo comunicativo costituito da rumori, voci, frammenti di dialoghi, oggetti, immagini che richiamassero il mondo contadino.
Il locale un bellissimo granaio del 1700 acquistato tempo prima dalla cooperativa del teatro, situato al centro del paese e che era stato di proprietà di una grossa fattoria del posto.
L’acquisto del granaio aveva in sé il significato di un riscatto storico: un luogo che per secoli aveva visto consumarsi la fatica dei mezzadri, veniva infatti restituito alla collettività. La destinazione a museo conteneva invece una contraddizione: il luogo del riscatto diventava ora il luogo della museificazione di quel mondo che, grazie al teatro, ne aveva consentita la conquista.
Una scena del Teatro Povero di Monticchiello.
(Foto: Serena Di Melchiorre)