Le frittate con le erbe di campo

Le frittate con le erbe di campo

Frittata con la vitabbia

Impensabile piatto a base di liane e uova. La vitabbia (Clematis vitalba), rampicante diffuso in siepi e sottobosco, sfruttato per la produzione di cesti e cestelle, era anche ingrediente principale di una particolare frittata. I teneri germogli una volta bolliti erano saltati in padella con olio, sale e pepe successivamente venivano aggiunte le uova sbattute per cucinare la squisita omelette.

Frittata con  l’ortica

Avversata dai più per le fastidiose proprietà urticanti, l’ortica comune (Urtica dioica) non spaventava certamente le massaie valdorciane, abituate a ben altre sofferenze. Le foglie bollite perdono infatti tutte le loro proprietà tossiche e la droga contenuta nei peli urticanti viene completamente degenerata rendendo l’erba commestibile e di gradevole sapore. Tagliata finemente, veniva passata in padella con olio d’oliva e sale, la successiva aggiunta delle uova sbattute completava il succulento piatto estremamente ricco di proteine.

Frittata co’ gli strigoli

Una sapienza lontana, un intimo saggio legame con il creato tutto. Interi erbari, dalla strana nomenclatura volgare, erano custoditi nelle menti e tramandati oralmente nelle generazioni, senza osservazioni accurate o studio profondo, le piante erano prima compagne di gioco e poi essenze saporite per pietanze dimenticate. Così il fogliame verde-bluastro della grande Silene vulgaris era usato non solo come verdura per insalate, ma una volta scottato e tritato a dovere era una delle innumerevoli erbe da abbinare alle frittate.

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